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Mausoleo di Santa Costanza

Descrizione

Il mausoleo fu fatto erigere dalla figlia dell'imperatore Costantino (che in realtà si chiamava Costantina; il nome Costanza e l'appellativo di santa provengono da confusioni successive) a metà del IV secolo. La santificazione del nome, come in altri casi di edifici di origine e concezione romana acquisiti dai cristiani nei primi secoli, ebbe come risultato la conservazione della struttura.

La costruzione era posta a fianco della basilica, con la cui navata sinistra era collegata, e l'opinione prevalente è che vi sia stata deposta anche Elena, l'altra figlia di Costantino.

Si caratterizza per la pianta circolare, che era frequentemente usata nei ninfei e in edifici termali, e che divenne caratteristica, nell'architettura paleocristiana ed oltre, dei battisteri. Il vano centrale, coperto da una cupola, è circondato da un ambulacro coperto da una volta a botte; un giro di colonne separa i due spazi, e 12 grandi finestre illuminano l'ambiente centrale.

A fronte della grande semplicità della struttura, la decorazione interna in mosaico era ricchissima, visibile e riprodotta fino al '500. Il mausoleo fu trasformato in chiesa, intitolata appunto a santa Costanza, nel 1254. Nel 1620 fu eliminato quanto restava dei mosaici della cupola, mentre si conservano quelli dell'ambulacro. Per le rappresentazioni di vendemmia e il sarcofago imperiale di porfido rosso che conteneva (ora ai Musei Vaticani), il mausoleo fu interpretato come Tempio di Bacco.

Mausoleo di Santa Costanza
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