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Dr. Jekyll e Mr. Hyde

Of GIANCARLO SEPE

Since 18/10/2011 to 13/11/2011

Gender Musical

At Theater Eliseo
Dr. Jekyll e Mr. Hyde

ALESSANDRO BENVENUTI
ROSALINDA CELENTANO
ALICE & ELLEN KESSLER
Dr. Jekyll e Mr. Hyde

sogni e visioni
un musical ideato e diretto da
GIANCARLO SEPE
con Rita Corrado, Giovanni Di Lonardo,
Pier Giuseppe Di Tanno, Eugenio Dura,
Loredana Gjeci, Emilio Marchese, Barbara Marzoli
Andrea Romero, Roberta Rosignoli, Luca Catello Sannino
Mauro Santopietro, Giuliano Scarpinato,
Eleonora Tata, Luca Varone, Taiyo Yamanouchi
scene Fabiana Di Marco
costumi Giovanni Ciacci
colonna sonora a cura di Harmonia Team
con musiche originali di Davide Mastrogiovanni
disegno luci Umile Vainieri
disegno audio Paolo Astolfi

Bis Tremila Srl
Bene e male: “due anime dimorano nei nostri petti”. Questo teorema ha attraversato i tempi, i luoghi, gli esseri umani che giocano con le cose, da tiranni e da re illuminati, indifferentemente, senza rispetto per nessuno: a turno si è mostri e servi fedeli. Si ama e si odia. Questo è uno spettacolo basato sul doppio, sulla trasformazione, sull’accostamento di due segni diversi, due colori che stridono. Come in una scena divisa in due parti, seguiamo i personaggi, ossessionati da un io camaleontico, in lotta con l’altra faccia della luna, del mondo. Ritroviamo dottor Jekyll in riva al mare, che sogna e si dispera, e sente l’aria dolce del sentimento. Segue i giovani e cade ai piedi della bellezza e della gioventù, spia una donna che ama e che rivede in altri luoghi: perversa e disumana, assassina. Canta alla luna, e balla con lei, ama non riamato. Odia ed è amato.
La città di Jekyll è una città del peccato dove si muove un serial killer dell’Ottocento, è una città fatta d’uomini divenuti mostri di egoismo, e di sontuose apparenze. Ci si trasforma in fragili lupi per difendersi, per non rischiare d’essere sopraffatti. Questo dualismo, quest’idea manichea del mondo, è la lotta tra il vecchio e il giovane, tra il passato e il futuro, tra musica e danza. (...) Il coraggio di vivere così come si è scoperto d’essere, e pagarne le conseguenze. (Giancarlo Sepe)

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