Search

Of Giorgio Prosperi

Since 04/10/2011 to 12/10/2011

Gender Spettacolo

At Theater India
Il re

di Giorgio Prosperi
regia Giorgio Serafini Prosperi

con Mario Prosperi
e con Emanuele Maria Basso, Carlo Di Maio, Alessandro Marmorini, Fabio Pappacena,
Laura Riccioli, Massimiliano Vado, Sasa Vulicevic
e con i musicisti Andrea Leali e Luigi Salerno
musiche composte e arrangiate da Luigi Salerno
scene e costumi Helga Williams
disegno luci Valerio Di FIlippo
produzione Politecnico Teatro



6 ottobre .11 ore 17.00 | Teatro India | Sala India In
Per Giorgio Prosperi
omaggio alla figura e all'opera di Prosperi, regista, autore
e per oltre 40 anni critico teatrale.
partecipano
Gianni Letta, Walter Pedullà, Mario Prosperi, Giorgio Serafino Prosperi,
Attilio Scarpellini, Maricla Boggio, Antonio Audino
modera Franco Ricordi
ingresso libero



orari spettacolo
ore 21.30
domenica 9 ottobre ore 19.30
durata 1 ora e 20'

Decidere costa dolore.

Questa celebre frase di Eschilo rivela il motore di un dramma tutto giocato nel rapporto tra coscienza e storia.

Carlo Alberto di Carignano, o per i suoi sudditi ‘re tentenna', aderisce in gioventù ai moti liberali del 1821. In seguito ritira il suo appoggio ai congiurati trasformandosi nel paladino della reazione. Un voltafaccia plateale, un vero e proprio tradimento. Il dramma interiore di Carlo Alberto è innanzi tutto il dramma di un uomo che non viene creduto, il dramma di un personaggio cui è sempre richiesto di confermare se stesso.

Il Carlo Alberto che Prosperi ci consegna è un uomo di fronte a se stesso in un momento estremo. Lui che ha sempre inseguito il potere con ogni mezzo, lui che per ottenerlo ha tradito i suoi ideali, si trova ad avere l'occasione di redimersi, di compiere finalmente quell'azione eroica che nel suo ambizioso egoismo aveva sempre vagheggiato. Lo farà silenziosamente, rinunciando alla ribalta e all'abito dell'eroe. Abdicherà, assumendo su di sé, per una volta, tutte le responsabilità della sconfitta.

Dramma storico carico di valenze morali, Il re vuole recuperare l'aspetto più intimo e sacrale della vicenda, raccontando il rapporto di un uomo col potere, la sua decisione di abbandonarlo per non tradire ancora una volta se stesso e gli altri.

Fautore di un teatro della coscienza, Giorgio Prosperi concepisce un luogo in cui l'individuo sia chiamato a confrontarsi con se stesso e con i suoi simili sul piano assoluto della libertà, un vero e proprio «parlamento della società», questo spettacolo è quel parlamento, e noi i suoi protagonisti.

Condividi su Facebook Condividi su Twitter Condividi su MySpace Condividi su Goole Bookmarks