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Muri - prima e dopo Basaglia

Of Renato Sarti

Since 17/01/2012 to 22/01/2012

Gender Spettacolo

At Theater India
Muri - prima e dopo Basaglia

testo e regia Renato Sarti

con Giulia Lazzarini
scene e costumi Carlo Sala
musiche Carlo Boccadoro

produzione Teatro della Cooperativa
in coproduzione con Mittelfest
con il sostegno di Regione Lombardia - Progetto Next
con il sostegno della Provincia di Trieste

Giulia Lazzarini porta in palcoscenico l'esperienza, di lavoro e di vita, di un'infermiera presso
l'ospedale psichiatrico di Trieste prima dell'arrivo di Franco Basaglia nel '72.
Camicie di forza, psicofarmaci in quantità disumane, lobotomia, elettroshock e ogni tipo di violenza
e tortura erano all'ordine del giorno. In tre decenni di esperienza, la protagonista vive il mutamento
del manicomio: da luogo d'isolamento estremo, a luogo di comprensione e di cura.
E allora, inevitabilmente, si metteva in moto un meccanismo, in cui il confine che separa la ‘normalità'
dalla ‘follia' rivelava tutta la sua precarietà.
Trieste è l'unica città al mondo dove la parola matto è sinonimo di uomo.
«L'anno scorso, in occasione del trentennale dell'entrata in vigore della legge Basaglia, raccolsi
delle testimonianze con l'intento di farne un testo che partisse però dall'altra parte della barricata,
quella degli infermieri. E l'aspetto più significativo della ricerca è stato quello di scoprire che l'esperienza
di Basaglia non ha rivoluzionato soltanto la professione dell'infermiere: ha scardinato le ipocrisie e le
arretratezze della società italiana, ha sbriciolato convinzioni che riguardavano la sfera più nascosta
dell'intimo e del personale perché - come diceva Saba - il dolore è eterno, ha una voce e non varia.
L'infermiera del testo rivive la sua esperienza di tre decenni, riflette su quello che ha visto e vissuto in
ospedale, ma soprattutto con una lucidità estrema, quasi spietata, di chi si rende conto che la spinta di
quegli anni si è affievolita e rischia di finire inghiottita dall'indifferenza che - in un brusio continuo di antenne
e motori - sempre di più ci avvolge e ottunde».
Renato Sarti

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