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MA CHE BELL’IKEA

Of Gianni Clementi

Since 13/09/2011 to 03/10/2011

Gender Commedia

At Theater Sala Umberto
MA CHE BELL’IKEA

Un appartamento vuoto, in vendita. Una giovane coppia borghese, politically correct, sta valutando se acquistarlo o meno. Una coppia stanca, in crisi, arrivata presumibilmente al capolinea, che scompare nel bagno, impegnata nella visita degli ambienti. Dallo stesso bagno, dopo pochi istanti emerge una seconda coppia, anch’essa impegnata nell’identico sopralluogo. Una coppia coatta, nel senso più ampio del termine, aggressiva, “cattiva”, formata da un ambulante e una rumena, che fa di tatuaggi e griffes l’unico scopo di vita possibile.
In effetti si tratta di un palazzo di nuova costruzione, nella periferia della città, e le due coppie stanno comprando 2 appartamenti speculari, anche se su piani diversi. Percorsi distanti, affidati apparentemente a parallele destinate a non incrociarsi mai. Ma il caso è sempre in agguato e delle coincidenze fortuite mettono in contatto i due nuclei.
E immenso è lo stupore quando si accorgono di avere la stessa casa. Non solo strutturalmente. Anche l’arredamento è identico. Un arredamento totalmente firmato IKEA. Mobili, quadri, soprammobili. Gli stessi piatti, le stesse posate, gli stessi quadri. Come possono due realtà tanto dissimili possedere le stesse cose? Cosa possono avere in comune una vegana ed una ex prostituta? Un avvocato progressista ed un ultrà tendenzialmente nazista?
Inizia una sorta di frequentazione forzata, per tentare di scoprire il perché di simili sconcertanti coincidenze…




Un appartamento vuoto, in vendita. Una giovane coppia borghese, politically correct, sta valutando se acquistarlo o meno. Una coppia stanca, in crisi, arrivata presumibilmente al capolinea, che scompare nel bagno, impegnata nella visita degli ambienti. Dallo stesso bagno, dopo pochi istanti emerge una seconda coppia, anch’essa impegnata nell’identico sopralluogo. Una coppia coatta, nel senso più ampio del termine, aggressiva, “cattiva”, formata da un ambulante e una rumena, che fa di tatuaggi e griffes l’unico scopo di vita possibile.
In effetti si tratta di un palazzo di nuova costruzione, nella periferia della città, e le due coppie stanno comprando 2 appartamenti speculari, anche se su piani diversi. Percorsi distanti, affidati apparentemente a parallele destinate a non incrociarsi mai. Ma il caso è sempre in agguato e delle coincidenze fortuite mettono in contatto i due nuclei.
E immenso è lo stupore quando si accorgono di avere la stessa casa. Non solo strutturalmente. Anche l’arredamento è identico. Un arredamento totalmente firmato IKEA. Mobili, quadri, soprammobili. Gli stessi piatti, le stesse posate, gli stessi quadri. Come possono due realtà tanto dissimili possedere le stesse cose? Cosa possono avere in comune una vegana ed una ex prostituta? Un avvocato progressista ed un ultrà tendenzialmente nazista?
Inizia una sorta di frequentazione forzata, per tentare di scoprire il perché di simili sconcertanti coincidenze…








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